SIX STEPS FORWARD FOR ONE STEP BACK 
 
Mercoledì 19 Febbraio 2020 si terrà il quarto di sei eventi di arte contemporanea aperti alla città sul tema della sostenibilità al Volvo Studio Milano, da novembre 2019 a marzo 2020.

Giovanni Vetere
Talk to the Fish 

Presentato da The Orange Garden
 
Utilizzando performance, installazioni e sculture, Giovanni Vetere crea habitat immersivi che mettono in discussione il corpo umano ed il suo rapporto con il mare. Posizionando il corpo in un ambiente innaturale, il lavoro di Vetere trasporta lo spettatore in un viaggio verso le proprie radici.

La sua pratica artistica mette alla prova la consapevolezza del publico nei confronti del proprio ambiente e la loro abilità di adattarsi ai nuovi climi. Il lavoro di Vetere sfida lo spettatore ad abbracciare paesaggi insoliti, generando una tensione tra la capacità di adattarsi e la volontà di farlo. Attraverso la materializzazione di una visione simbiotica tra uomo e natura, le performance e le installazioni di Vetere esaminano l’intersezione tra “mito” e “scienza” e la sottile linea che li divide. Opponendosi alla visione meccanizzata della singolarità, la futura speciazione dell’uomo si pone come straordinariamente realistica. Aderendo ad una dialettica post umanista, se la nostra composizione biologica è definita dal nostro rapporto con l’ambiente, ci evolveremo in base ai cambiamenti climatici? Il transumanesimo organico, o meglio, l’idea dell’auto-miglioramento attraverso mezzi biologici diventerà un futuro praticabile? Investigando gli equilibri del rapporto tra uomo e natura, il lavoro di Vetere mira a generare un senso di mutabilità della specie umana. L’innalzamento dei mari pone un rischio alla civilizzazione umana: la vita acquatica non si pone più come un fato inevitabile ma come un’Arcadia acquatica.

In questo senso, “Talk to the Fish” si pone come un dialogo tra uomo e mare. L’uomo ha scelto di non ascoltare più le necessità della natura, considerandola diversa da lui. “Talk to the Fish” è un invito a ripensare le nostre interazioni umane con la natura, dall’antropocene al chthulucene.

Arturo Passacantando e Tommaso de Benedictis, The Orange Garden 

GIOVANNI VETERE (Roma, 1995)
Nato a Roma e residente a Londra, si è diplomato al programma di Belle Arti del Camberwell College of Arts nel 2018. Sebbene abbia iniziato il suo viaggio con la fotografia e la scultura, ora si concentra sulla performance come mezzo per perseguire il suo interesse nella sperimentazione. Nella sua pratica, Giovanni cerca di comprendere la relazione tra i tre elementi attivi che costituiscono la performance art: spazio, pubblico e performer. L’interazione di Vetere con l’acqua esplora la controversa relazione che il corpo umano mantiene con il mare e cerca di comprendere gli effetti che l’acqua produce sul corpo umano, non solo come risposta fisica ma anche come generatore di significato e simbolismo. Mettendo in discussione la sua posizione di umano e posizionando il corpo in un ambiente innaturale, le performance di Vetere portano lo spettatore in un viaggio verso le sue origini. Precisamente, l’acqua ha un duplice effetto: da un lato dare vita e piacere, dall’altro agonia e morte. Giovanni ha esposto in diversi paesi in Europa, a Roma, Firenze, L’Aia e Londra. Nel 2017 gli è stato conferito il premio Lorenzo Il Magnifico alla Biennale di Firenze nella categoria Performance Art.

THE ORANGE GARDEN È un collettivo fondato nel 2014 da Arturo Passacantando e Tommaso de Benedictis. Basato a Roma, questo gruppo cura esposizioni che vogliono aprire un dialogo tra artisti locali e internazionali, proponendosi come spazio comune in cui le visioni di artisti appartenenti a mondi diversi entrano in relazione le une con le altre. E se da un lato The Orange Garden esalta e celebra la scena artistica locale, dall’altro dà vita a una rete internazionale di creativi la cui pratica indaga i problemi del mondo in cui viviamo.

Ingresso gratuito con registrazione fino ad esaurimento dei posti